mercoledì 4 luglio 2012


Estate in nero:  tanti gli stabilimenti balneari del Salento che non emettono scontrino


Anche l’estate il nero non va in vacanza, ma non parliamo di vestiti. Nel Salento sono tantissimi gli stabilimenti balneari che non emettono lo scontrino. I vacanzieri entrano, affittano sdraio e ombrellone, pagano la tariffa ma niente scontrino. Nulla di male, anzi carta sprecata in meno, se non significasse che il mancato di scontrino fa si che quell’introito, per il fisco, è inesistente.
Gli stabilimenti balneari guadagnano (e non poco), ma non dichiarano. Su 35 stabilimenti balneari controllati durante lo scorso week end dalla guardia di finanza di Lecce, 30 non avevano rilasciato ai clienti scontrini e ricevute fiscali. Una percentuale altissima. Ad essere stati pescati con le mani nel sacco sono gli stabilimenti balneari di Santa Cesarea Terme, San Foca e Porto Cesareo.




Strage di Brindisi, giudice conferma fini terroristici di Vantaggiato


Lo ricordiamo ancora tutti quel 19 maggio 2012. Una bomba esplode, dinanzi all'istituto professionale "Morvillo Falcone", perde la vita Melissa Bassi. Le sue compagne vengono ferite gravemente. Inizialmente si pensa ad un attentato mafioso, poi , solo qualche giorno dopo si scopre il colpevole. È Giovanni Vantaggiato, un imprenditore di Copertino. Movente? Sconosciuto.
Oggi Vantaggiato, accusato di strage in concorso, è comparso per la prima volta dinanzi ai giudici, dopo i tre interrogatori già sostenuti dinanzi ai magistrati inquirenti.
All'udienza era presente, oltre il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Guglielmo Cataldi, anche il legale del 68enne, l'avvocato Franco Orlando, che aveva presentato appello nei confronti dell'ordinanza emessa dal gip Ines Casciaro, chiedendo che al suo assistito non fosse contestata l'aggravante delle finalità terroristiche. L'avvocato Orlando aveva inoltre chiesto che a Vantaggiato fossero concessi gli arresti domiciliari. Ma le richieste del legale sono state rigettate dai giudici del Riesame (Sergio Piccinno, Michele Toriello e Antonio Gatto), che hanno confermato l'aggravante delle finalità terroristiche nei confronti dell'imprenditore originario di Copertino. Rigettata, di conseguenza, anche la richiesta dei domiciliari poiché, secondo il codice vigente, la custodia cautelare in carcere è l'unica misura possibile per il reato di strage di matrice terroristica.